Allegracore, Etna Rosso, Fattorie Romeo del Castello.
Andiamo con ordine perché le cose da raccontare sono tante. Iniziamo col dire che il nome di questo vino è molto bello. Forse un po’ lungo, ma si fa perdonare con indubbia solarità: “Allegracore”. Insomma è un nome che “rallegra il cuore” e la sua origine lo conferma: si tratta del nome di un luogo, una contrada nel comune di Randazzo, sulle pendici dell’ iconico vulcano siciliano, che consente alla vista di spaziare su un panorama bucolico ed emozionante, a 700 mt. di altitudine. Anche il produttore si presenta con un nome particolare: Romeo del Castello. Si tratta in realtà del cognome nobile della famiglia della proprietà. L’azienda è diretta oggi da Rosanna Romeo del Castello e dalla figlia Chiara Vigo. E poi ci sono le etichette, molto semplici ma caratterizzate dalla collaborazione dell’artista contemporaneo genovese Luca Vitone. Sul lato destro di ogni etichetta (ogni anno diverse) si trova un tema decorativo frutto della selezione di alcune carte da parati presenti nella villa padronale dell’azienda, selezionate dall’artista che ne ha fatto una collezione, con l’indicazione degli ambienti dai quali sono state tratte (notare l’ultima a destra in basso, relativa all’anticucina, termine desueto come l’ambiente stesso che indica). Certo le carte da parati potrebbero avere nulla da spartire con un discorso enologico, se non il fatto che sono state testimoni nei secoli dei brindisi avvenuti nelle varie zone della casa. Nonché testimonianza di epoche diverse. Si merita una citazione anche lo scudo/marchio di famiglia in alto a sinistra nell’etichetta.