Tenuta Gorghi Tondi.
Questa etichetta impatta molto a scaffale, non ci sono dubbi. Sono i colori, certamente, ma anche la grafica moderna e i tratti decisi (insomma, molto vistosi). Prima della nostra analisi vediamo cosa dice il produttore al riguardo, nella pagina dedicata a questo vino nel sito internet: “Coste a Preola è il nome scelto per rendere omaggio alla Sicilia e alla sua biodiversità: così si chiamano i vigneti che ricadono in questo lembo occidentale dell’isola, a ridosso del mare Mediterraneo, in una zona limitrofa alla Riserva Naturale del WWF Lago Preola e Gorghi Tondi. Coste a Preola Grillo è il vino-simbolo del forte legame tra la nostra azienda e l’oasi naturalistica”. Un nome, quindi, geolocalizzante (siamo nell’agro di Mazara del Vallo) curioso sì, non facilmente memorizzabile ma sufficientemente ricollegabile a qualcosa di locale, ad una narrazione del luogo. Torniamo ai colori e alle forme: un sole (un perfetto cerchio arancione in alto a sinistra), delle onde (che si alternano e si intersecano tra l’azzurro, l’arancio e l’argento. E come una quinta teatrale, un tassello bianco che si staglia tra i flutti con in alto il logo del produttore e in basso il nome del vino, il vitigno e la Doc. Il risultato complessivo è valido, originale, attenzionale, dinamico e quindi plausibile.