Quanto Basta, Chardonnay e Sangiovese, Cantine Riunite.
Siamo in ambito mass-market, cioè sugli scaffali della Gdo dove si fanno i volumi di vendita più alti. Favoriti anche dal prezzo molto basso. Pur sempre vino, come recitano le etichette. Il packaging potrebbe essere definito “spartano”. Colori di base, forme non particolarmente studiate, testi di grandi dimensioni a partire dal nome del vino “Quanto Basta”. Il nome logicamente allude al formato: piccole bottiglie da 250ml. Si vuole quindi comunicare al consumatore che la quantità del prodotto è quella giusta per un aperitivo, ma anche per il consumo personale di una cena. Probabilmente senza incorrere in rischi da alcol-test (se si mangia anche qualcosa di solido, naturalmente). Il nome contiene il consiglio d’uso: si tratta di un “gancio” commerciale che può fare presa. E’ come se il produttore si preoccupasse della salute dell’acquirente. Viene consigliata e fornita una quantità moderata (salvo berne due, di bottigliette, a propria scelta). Non siamo di fronte a soluzioni grafiche strepitose, ma il nome, di suo, può svolgere bene il proprio compito e in generale la funzione di aumentare il potenziale di vendita. Idea furba? Sì, perché si muove nella doppia direzione semantica di rassicurazione e di facilità di fruizione che possono fare di questa linea di vini un buon successo commerciale.