Cuvée 1487, Blend di Rossi, Zantho.
Innanzitutto parliamo di quella lucertola, forse imparentata con un geco, che appare dorata, in grande evidenza, sull’etichetta: si tratta della Zoodoca Vivipara Pannonica che vive nell’ambiente naturale dove l’azienda coltiva le proprie vigne (nel Burgerland, in Austria, vicino al confine ungherese). Il piccolo anfibio ama i terreni caldi e sassosi, e difende i grappoli e il vegetativo dagli insetti molesti (in quanto se li mangia). Passiamo quindi al nome del vino, “Cuvée 1487”, un nome descrittivo, ci dice che il prodotto è costituito da uve diverse (Cabernet, Zweigelt, Merlot) e che il 1487 è una data importante (si tratta dell’anno in cui per la prima volta il nome del paese sede dell’azienda, Andau, viene menzionato anche come “Zantho”). E qui passiamo direttamente al nome del produttore che in lingua magiara significa “terreno agricolo”. E il cerchio si chiude su una storia molto antica fatta anche di nomi topografici oltre a vitigni autoctoni e metodi di lavorazione. Le etichette di questo produttore austriaco sono tutte caratterizzate da questa grande lucertola, con colori di fondo diversi, sfumature che variano secondo le tipologia dei vini in gamma. In generale è stato trovato un simbolo, molto efficace nel rappresentare l’azienda, con un significato che pervade anche le questioni agronomiche (la coltivazione è biologica). Simbologia, memorabilità, originalità, all’interno di un disegno globale che racconta qualcosa di coerente con i vini prodotti e proposti al pubblico.