Ficheto, Blend di Bianchi,
Il fico è buono, insomma è fico, si sa. Lo sa molto bene anche l’intraprendente fondatore di Eataly, Oscar Farinetti, che a Bologna ha aperto un grande outlet del gusto chiamandolo F.I.C.O. (che sta per Fabbrica Italiana COntadina). Il “Ficheto” invece, nome di questo vino, in alcuni dizionari non viene contemplato. Ma noi sappiamo, o meglio immaginiamo, che possa fare riferimento a quella porzione di podere destinato ad accogliere delle piante di fico. In effetti il nome corretto di una piantagione di fichi sarebbe “ficaia” (pseudodialettale toscano). Mentre volendo cercare etimo e origini si arriva al latino ficaria, ovvero ficheto, ma anche ficetum e fichereto. Volendo citare la nobile Accademia della Crusca: “Nei freddi luoghi non si possono allevar ficheti”. E infatti questo vino che inneggia al dolce frutto di fine agosto, viene prodotto in Puglia, una delle regioni più calde d’Italia, con uve di Fiano, Malvasia e Sauvignon, nei pressi di Sava in provincia di Taranto. L’azienda che produce questo vino bianco è circondata dalle tipiche costruzioni coniche bianche, i trulli, che caratterizzano il paesaggio di quelle zone. Per quanto riguarda la grafica dell’etichetta e i suoi elementi costitutivi vediamo che il nome viene confermato da una texture di frutti e foglie di fico e si caratterizza per essere composta da quattro strisce di carta separate, a comporre l’insieme, gradevolmente verde e oro.