Anima Etnea.
I due vini che, per ora, questa azienda siciliana produce, sono riconducibili (per il loro nome) al concetto di “anima”, ben evidenziato da una grande “A” maiuscola. L’azienda si chiama “Anima Etnea”, nome che comunica subito la dislocazione dei vigneti e la tipologia della Doc (dominati dalla “muntagna”, il Grande Padre Etna) con il suo terreno lavico molto particolare. Siamo in Contrada Santo Spirito a Passopisciaro, una delle zone elette per il Nerello Mascalese (coltivato in questo caso a 700mt s.l.m.). Oltre al qui rappresentato “Animardente”, l’azienda produce anche un Etna Bianco, da Carricante e Minnella quasi in parti uguali, che si chiama “Animalucente”. L’etichetta che qui prendiamo in esame è davvero bella: pensata per comunicare tutta l’anima di questo vino e le sue origini. Una “A” centrale sormontata da un sole raggiante stilizzato, stampata con un inchiostro nero in rilievo che ricorda la lava del vulcano, il fondo rosso fuoco a rappresentare il magma e la forza geologica di quei luoghi. Pochi elementi molto evidenti. Impatto visivo, conferme concettuali. E un nome che divampa e conquista. Operazione di comunicazione molto ben progettata e condotta. Rimane in mente la simbologia e il racconto: “Un nome che racconta l’anima del vulcano silenzioso, inaspettata e incandescente, che dà vita al movimento perpetuo. Una forza della natura incontenibile e seducente, espressione di un terroir unico. Il nome del vino deriva proprio dalle viscere del vulcano, dalla sua incessante attività, dal calore e dal colore del magma” (dalla pagina dedicata nel sito internet del produttore).