LA non è Los Angeles: Siamo nella Profonda Austria

LA, Vino Rosato, Leo Aumann.

Si tratta di un’azienda austriaca molto strutturata, con un’ampia scelta di vini in gamma. Le etichette sono tutte molto essenziali, anche piuttosto sterili, tranne questa, relativa a un rosato prodotto con uve Cabernet Sauvignon, St. Laurent e Pinot Nero. L’impronta grafica è di quelle che vogliono giocare ad essere moderne con l’uso esagerato della tipografia (dei caratteri di stampa in grande, per intenderci). L’effetto comunque è positivo, dirompente in termini di comunicazione. Stereotipato ma efficace. La bottiglia si fa notare. Manca un vero e proprio nome del vino, certo, ma nel complesso incide nella memoria. Il bollo nero sulla destra, con le iniziali del titolare, Leo Aumann, fa anche da lettera “o” nella lettura di Rosé. Le tre grandi lettere bianche creano l’effetto “rebus” che attira l’occhio e intriga il cervello. Un segmento nero separa la “r” dalla “s”, apparentemente senza senso. Da non trascurare l’effetto trasparenza al cospetto di una bellissima gradazione di rosa, del vino. Effetto ottenuto dal tipo di vetro non colorato e dalla cartotecnica (meglio dire pellicola adesiva) dell’etichetta. Un packaging tutto sommato di buona realizzazione, che tradisce velleità iconografiche già fuori moda ma ancora in grado di attirare l’attenzione.