Cosa può spingere un'azienda vinicola a chiamarsi "La Lastra"? (e di conseguenza a denominare il proprio vino in questo modo, vista l'assenza di altro nome di prodotto) Non lo sappiamo. Forse qualcosa di geologico, territoriale, morfologico (Lastra, secondo Treccani: "quella di pietra che forma il pavimento delle vie lastricate"). Fatto sta che la lastra stride. Per la fonetica (ripetizione "La" e "La", e la durezza di "str"). E per il significato, associabile a: lastroni di ghiaccio, di marmo, di vetro, di ardesia e, Dio non voglia, ad altre lastre più "definitive". L'etichetta, del tipo tipografico-semplicistico in stile "tutto centrato", presenta un originale (ma enigmatica) raffigurazione (il triangolo blu con simbologie ancestrali) e, invece di un nome, un claim che recita: "lo spirito del vino". Interessante gioco di parole che di fatto collide con spirito in senso di alcol, non sempre positivo e comunque codice semantico più utilizzato per i superacolici. Rimandati a settembre.