Esoterico, sotterraneo, oscuro, tombale, a tratti inquietante, certo. La scelta di questo produttore della Sonoma Valley cade su un nome originale che unisce il suffisso "sub" e sull'ormai internazionale "terra" e soprattutto sul senso volutamente "terrificante" del design in etichetta. Si astengano i superstiziosi, non è un vino che fa per le loro tavole. Doveroso dire però che si tratta di una scelta coraggiosa, attenzionale, ardita, forse azzardata. Difficile acquistare questa bottiglia per portarla a casa di amici. Salvo per scherzose intenzioni. Ma con il vino non si scherza.