Anteprima, Lambrusco di Sorbara, Cantina Garuti.
Il caso, molto evidente, di questa etichetta si presenta con una cromìa d'impatto (tra il rosso e il fucsia, forse imitativo del colore del vino) e soprattutto con una grande lettera, "A", come Anteprima, il suo nome. Il carattere della "A" è piuttosto "sovietico", imponente, aguzzo, forte nel suo modo di presentarsi. Anche il resto della grafica è sostanziale e diretto. Ma tornando al nome, cosa comunica "Anteprima"? In primo luogo fa venire in mente il Novello, cioè quel periodo stagionale quando tutti i produttori spingono il nuovo vinello, autorizzato dalle normative relative a questa tipologia, ad uscire precocemente sul mercato. Questo essere "Anteprima" tipo Novello, non giova, visto che qui stiamo parlando di Lambrusco, un vino certamente "novello" come stile, ma che si stacca dal Novello normalmente inteso. Si tratta per di più di un Lambrusco Dop, di qualità, quello di Sorbara. Diciamo quindi che la "grande A" non aiuta nella comprensione e nella comunicazione. Il nome nel suo complesso neppure, e la grafica anche, porta la percezione verso "altri lidi", quelli relativi a vini "moderni" ma anche modesti, quindi intesi in senso negativo, vini giovani, spigliati, sbarazzini, insomma di cui sbarazzarsi presto.