Belli Novelli e Fantasia al Comando

packaging grafica comunicazione branding
Novello d'Autore, Vino Novello, Di Filippo.

La "guerra" che si scatena ogni anno a ottobre/novembre per il cosiddetto Vino Novello (ultimamente però in ribasso) è sostanzialmente una competizione commerciale di basso profilo. Ma tra gli scaffali si può notare anche una concorrenza basata sul packaging-design con etichette molto colorate, fantasiose, allegoriche, che in generale si permettono di essere più fuori dagli schemi rispetto alle etichette dei vini "del resto dell'anno". Le etichette del Novello, in generale, meriterebbero una raccolta e una analisi approfondita. Sembra quasi che il fatto che il Novello sia un vino dal consumo facile, possa autorizzare l'adozione di etichette ugualmente "facili".
In realtà molte di esse sono più belle e impattanti di quelle classiche. Si tratta di un territorio semantico spesso di sperimentazione da parte di molti artisti che finalmente possono sbizzarrirsi con forme e colori variegati. Come un questo caso, riportato in alto a sinistra, che raffigura un'opera di Massimiliano Bardi, artista fiorentino. Qui il tema proposto dall'azienda all'autore è stato il folklore umbro, visto che il produttore ha sede a Cannara (Perugia). In pratica, ciò che il vino novello "perde" in qualità, essendo un vino da consumo e non certo da invecchiamento o con velleità qualitative, vuole guadagnarlo in immagine. Come se un uomo o una donna di "poca sostanza" puntassero tutto sulla propria bellezza esteriore, eleganza degli abiti compresa. In basso a destra invece un grande "classico" del Novello: una delle eclatanti etichette di George Duboeuf, beaujolais, Francia.