Leggerezza e Spessore di Giovani Etichette d'Arte

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Sòfi, Schiava, Franz Haas.

Questo noto produttore di ottimi vini in Alto Adige, ha ormai abituato il proprio pubblico ad etichette di grande originalità, soprattutto per quella regione. Parliamo pure di velleità artistiche in quanto, come scrive il produttore nel sito web aziendale: "...l’artista Riccardo Schweizer, che collaboró anche con Picasso, Chagall, Cocteau, Paul Éluard e Le Corbusier e realizzò le etichette dei vini... 21 anni fa venivano usate etichette molto più tradizionali e semplici... ma oltre alla qualità del vino, la gente iniziò ad apprezzare molto questo genere di etichette, ed anche oggi a distanza di più di vent’anni, sugli scaffali delle enoteche e sui tavoli dei ristoranti, si distinguono e si memorizzano". Anche per una recente linea di vini dedicata alla figlia Sofia la scelta è andata verso un'opera pittorica molto colorata che campeggia al centro della bottiglia. Il nome del vino è "Sòfi" o "Sòfì" nel senso che gli accenti sembrano due, cioè in pratica uno è un accento vero e proprio (sulla "ò") e l'altro è una decorazione, un soffione stilizzato (sulla "ì"). E questo gioco grafico non aiuta a capire bene e subito come promunciare il nome. Andando oltre scopriamo che su questo nome il produttore nel proprio sito web specifica: "Il nome e l’etichetta di questi nuovi vini erano pronti già da tempo. 
Sofia, figlia di Franz e Luisa, già dai tempi della Scuola Materna, aveva espresso il desiderio di avere un vino tutto suo, con una sua etichetta e che portasse il suo nome. 
Come sempre, le cose devono maturare ed hanno bisogno dei propri tempi. 
Nel frattempo Sofia è cresciuta e con lei ci siamo avvicinati ancora di più alle esigenze di un gusto giovane", Ed ecco quindi "Sòfi",
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aggiungiamo noi, scritto con una carattere giovane, quasi infantile, e abbinato a una etichetta trasparente, molto "di design", quasi azzardata anche per una linea di vini "sbarazzina". I vini di questa linea sono 3: una schiava "chiaretta", un Müller Thurgau e un rosato da Merlot. Le etichette appaiono tutte uguali se non fosse per il nome della tipologia/vitigno, in verticale, in piccolo, sulla sinistra. Forse troppo ridotta, questa specifica, per orientare adeguatamente il consumatore. Per il resto, che dire? Una linea... perfettamente in linea con lo stile di Franz Haas, che piaccia o no.