Extra Brut Extra Old, Champagne,
Veuve Clicquot.
Veuve Clicquot.
La Vedova più famosa del mondo (almeno per quanto riguarda il vino) ha lanciato sul mercato una nuova tipologia di Champagne che di nuovo non ha poi molto, se non una azzeccata definizione (quasi un nome). Questo nuovo Champagne dall'etichetta nera di Veuve Clicquot Ponsardin si avvale della seguente, innovativa, definizione in etichetta: Extra Brut Extra Old. Dove naturalmente la novità è rappresentata da "Extra Old". Dove sta l'arcano? Nel fatto che lo Champagne è composto da "riserve" che vanno dal 1988 al 2010, i cosiddetti "vins de réserve" (47% Pinot Noir, 27% Chardonnay, 26% Pinot Meunier). Nulla di eclatante dal punto di vista del prodotto: da sempre gli Champagne si avvalgono di composizioni che "pescano" in annate precedenti alla vendemmia attuale. Certo qui i "conferimenti" arrivano fino al 1988, ma insomma si tratta del solito mescolone alla francese, abile e circostanziato, ma pur sempre mescolone. La vera novità stà nella definizione "Extra Old". Con questo termine Veuve Clicquot si appropria di un concetto, di un'idea, di una modalità percettiva prima che materiale. Una definizione che serve a collocare il prodotto non solo negli scaffali (come novità) ma serve anche ad attribuirgli un luogo mentale nella curiosità e quindi nelle preferenze degli estimatori. Non resta che dire "bella idea". E anche bella etichetta, distintiva, come da sempre ci ha abituati la nota maison di Reims.