Contrasti della Cultura Siciliana

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Contrasto del Rosso, Nero d’Avola, Augustali.

Regna la semplicità in questa etichetta siciliana. Nello stile e nei tratti di design. Estrema sintesi che porta ad un contrasto tra nero e bianco, tracciato da una “sky-line” di campagna: si intuisce una luna e forse delle case, un campanile. Per il resto vediamo al centro il nome del vino, assonante con il packaging visto che si tratta di “Contrasto del Rosso”. All’apice il logo e il nome del produttore, che a dire il vero alterna, tra etichetta e sito web, varie denominazioni: dal semplice Augustali, a Bio Fattoria Augustali, fino ad Azienda Agricola Augustali. Insomma ci siamo capiti. Quello che non si capisce ancora bene in Italia e che un marchio deve essere unico e solo quello. Dappertutto nella comunicazione.
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Ma torniamo all’etichetta che ha una sorella gemella per il bianco: Contrasto del Bianco (Vermentino in prevalenza, con un 10% di Catarratto), speculare nello scambio di cromatismi tra nero e bianco. Interessante la spiegazione del nome che troviamo nelle schede tecniche pubblicate nel sito internet dell’azienda: “La Sicilia è da sempre luogo di contrasti: terra ricca e ‘scarsa’, luminosa e buia, fertile e arida, frenetica e pigra. Dall’interpretazione di un territorio unico nasce il vino Contrasto che porta il nome dello stile poetico di Cielo d’Alcamo e della sua celebre Rosa Fresca Aulentissima”. L’opera è stata scritta nella prima metà del XIII secolo in lingua popolare siciliana ed fu di fatto una forma di protesta contro un editto che in pratica salvaguardava gli eventuali stupratori di fanciulle dietro pagamento di una somma elevata e dietro dichiarazione di fedeltà all’imperatore. Ecco l’incipit della prosa: “Rosa fresca aulentissima ch’apari inver’ la state, le donne ti disiano, pulzell’ e maritate: tràgemi d’este focora, se t’este a bolontate; per te non ajo abento notte e dia, penzando pur di voi, madonna mia”.