Rosso e Non Più Rosso

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Pink is not Red, Carignan e Syrah, 
La Cave Apicole.

Che un rosato non sia un rosso, in questo caso, viene dichiarato in modo molto evidente. Con una scritta preminente che è anche il nome del vino: “Pink is not Red”. In effetti non è così scontato che tutti lo sappiano. Discussioni, anche tra professionisti del settore, nascono continuamente di fronte a calici di vino che si presentano con varie sfumature di rosa. Ad esempio la Schiava dell’Alto Adige spesso si presenta con un rosso che non è rosso e un rosa che non è abbastanza rosa. Ma qui siamo in Francia, patria dei rosé, e la piccola cantina “naturale” nei pressi dei Pirenei di cui stiamo trattando, utilizza per questo vino i vitigni Carignan e Syrah. Il design dell’etichetta è composto, praticamente, per il 90% dalla grande scritta a mano che presenta il nome. Uno stile molto spartano che dichiara le intenzioni schiette e puriste dell’azienda, in modo anche un po’ sguaiato. Qui il marketing non entra e non c’entra (ma si è sentita la necessità di un nome in inglese, che fa già “global” di per sé): governa il prodotto e chi lo lavora e realizza. Nonostante questo (o proprio a causa di ciò) un po’ di personalità emerge ad opera di una scritta aggressiva come quelle che spesso si vedono sui muri delle città, che invade la percezione come in un grido. Una affermazione forte, un avvertimento spontaneo, un’allerta comunicativo che fa da spartiacque anche nei confronti del consumatore.