Trifola in Rosa per il Mercato Estero


Packaging design etichette vino
Curtis Nova “Trifola”, 
Rosato da Barbera e Nebbiolo, 
La Bollina (Export).

Alcuni vini non hanno nome (succede spesso, in etichetta viene riportato o il nome dell’azienda che diventa quindi nome del vino o solo il nome del vitigno che compone il vino). Di contro, alcuni vini sembrano avere troppi nomi. È forse il caso di questo rosato da esportazione della nota azienda piemontese La Bollina. L’etichetta molto pulita, semplice, lineare, possiamo dire anche elegante, sul fronte riporta tre poli attenzionali: in alto leggiamo “Curtis Nova” (identificato come nome di linea ma posizionato così potrebbe sembrare anche nome del vino), al centro quattro numeri “crociati” che sembrano una data, “1888”, molto evidenti anche come cromatismo (rosso e con inchiostro lucido) e infine in basso quello che dovrebbe essere il vero e proprio nome del vino: “Trìfola”. Cercando in rete si scopre che in effetti “Curtis Nova” è un nome di linea, in quanto contraddistingue anche altri vini della linea che La Bollina dedica all’export, soprattutto per il mercato tedesco e scandinavo. Il riferimento numerico dovrebbe essere la data storica del sito residenziale attualmente sede aziendale, riconducibile a tali Marchesi Figari di Genova. Il nome “Trìfola” non si spiega: si tratta di una accezione locale per dire “tartufo”, solitamente quello più pregiato, quello bianco, che si trova in buone quantità e qualità nell’alessandrino. Ma la parola “trifola” all’estero non è conosciuta ed è difficilmente traducibile in quanto semi-dialettale. Inoltre, ma questo è molto soggettivo, un vino rosato non si presta molto ad accompagnare i sapori pungenti, molto forti, del tartufo, sia esso bianco o nero.