Stesso Nome, Senza Tante Storie

Etichettevini branding comunicazione
Zerotre, 
Chardonnay e Grechetto, Ventisei.

Non stiamo dando i numeri. Questa è la storia di due giovani aziende, una di Montepulciano (recente costola della nota Avignonesi), l’altra di Orvieto, che si chiamano praticamente allo stesso modo: una Ventisei Vino e l’altra Vini Ventisei (questi sono esattamente i nomi dei dominii dei rispettivi siti web ma sulle bottiglie si firmano entrambi con “Ventisei” creando un incredibile “qui-pro-quo”). Le due aziende sono di proprietà di stranieri arrivati in Italia: la prima è di Eline Aloy, figlia di Virginie Saverys attuale proprietaria (belga) di Avignonesi, azienda nota soprattutto per il Vino Nobile di Montepulciano. L’altra è di una coppia: Michiel de Boer (olandese) e Larissa Wilson (irlandese/australiana). Risulta che le due aziende siano state fondate più o meno nello stesso periodo, attorno al 2009. Passiamo a vedere i motivi (piuttosto pretestuosi) che hanno portato le due aziende a chiamarsi così. La prima, quella affiliata ad Avignonesi, giustifica così la scelta del proprio nome: “Il giorno in cui ho compiuto 26 anni, ho accompagnato mia madre ad Avignonesi, in Toscana, per una sessione di assemblaggio di vini. Rimasi sorpresa di quanto fosse complesso creare un vino, e di come si potesse raggiungere il risultato sperato ogni volta. Per divertirmi, creai il mio piccolo assemblaggio, e fui stupita da quanto piacesse a tutti e di come fosse così genuino.
Più tardi, quella sera, festeggiando con la mia famiglia, mi chiesero come avrei ricordato il mio ventiseiesimo compleanno. Lo ricorderò per sempre come l’anno in cui feci il mio primo vino. Ed è così che nacque Ventisei”. Firmato Eline Aloy. La seconda azienda racconta questo: ”In choosing the name of our cantina; VentiSei -26- and in developing our range of wines and their respective labels, we have focused on an idea that is both modern and ancient. We have used numbers instead of names for our cantina and our wines. We have followed the ancient asian belief in auspicious numbers and we have represented them in our labels in the artistic chinese writing; 26 is a number that suggests ‘double wealth’, let’s hope that means double happiness!”. I vini di questa cantina infatti si chiamano Zerozero, Zerodue, Zerotre e Quintorosso (il numero 1 e il 4 non portano bene, nella cultura dei paesi orientali dove i due titolari hanno vissuto a lungo). Le etichette di queste due aziende sono belle, originali, animate da intenzioni e invenzioni creative che richiamano l’attenzione, ma... il problema è il nome aziendale. A parte l’identità dei due nomi, in entrambi i casi il “Ventisei” ha bisogno di essere spiegato e le delucidazioni sono considerevolmente fini a se stesse.