Panata, Orvieto Classico Superiore, Argillae.
La panata, che nel Nord Italia è il nome di un piatto povero, il pancotto, e in altre zone potrebbe ricordare la ricetta dellla cotoletta impanata, nella zona di Orvieto invece, come racconta questo produttore nel proprio sito web, “è il nome all’antico boccale dalla forma panciuta caratterizzato da un beccuccio molto sporgente e tradizionalmente decorato con motivi floreali o animali. Usato in epoca medievale per mescere acqua e vino, ebbe ampia diffusione nella bassa Umbria, ed in particolar modo ad Orvieto. L'etichetta del vino (che appunto, si chiama “Panata”) riprende da tali brocche un uccello e vuol essere un omaggio alle tradizioni e all'arte del territorio”. Si tratta a nostro parere di un nome popolare, non molto elegante e prezioso, ma in grado di recuperare crediti raccontando in sostanza la storia relativa alla grande quantità di coppe, tazze e boccali in ceramica prodotti nel medioevo in tutta l’Umbria. Coppe, tazze e boccali, naturalmente atti a contenere vino e a donare ebbrezza agli astanti di taverne e conventicole varie. L’etichetta, graficamente suddivisa in due blocchi rettangolari, presenta altre grafìe storiche nella texture che campeggia sotto al nome del produttore “Argillae”. Tutto sommato si tratta di un genere di design studiato apposta per raccontare la storia del territorio e per questo credibile e gradevole.