Un’Etichetta che Ferisce

Il Pugnale, Rosso di Toscana IGT, Podere Gualandi.

L’etichetta recita testualmente così: “Il Pugnale“ (nome del prodotto), “un vino penetrante”. Una certa logica c’è: le caratteristiche dell’oggetto raffigurato e chiamato a rappresentare il prodotto si uniscono a quelle del vino stesso e comunicano all’unisono. Si tratta di un Cabernet (per l’80%, il resto Foglia Tonda). Quindi il vino penetra tra le viscere dell’uomo ma anche, crediamo, nell’immaginario del produttore, nella mente e quindi nel ricordo della mescita. A parte tutte queste considerazioni, lo ammettiamo, un po’ ironiche, quello che vediamo è un packaging molto obliquo su sfondo giallo ocra impattante, così come è biecamente pregnante (potremmo dire anche “pugnante”) l’immagine del coltellaccio. Nel senso che risulta pure aggressivo se non fosse che l’arnese mostra forme archeologiche. Il nome del vino e la frase penetrante vengono tradotti immediatamente in inglese appesantendo ulteriormente il corredo di scritte che già affollano l’etichetta. Sotto al pugnale si vede qualcosa di simile a uno spiedino, ma non ne siamo sicuri. Diciamo che si può apprezzare l’ardimento, un po’ meno il risultato in generale. Certo che, in qualche modo, la bottiglia si fa ricordare.