Pecorino, Pasetti.
Il Pecorino è una varietà autoctona abruzzese. L’azienda in questione, Pasetti, ne fa una bandiera che rappresenta ben un terzo di tutta la produzione. Simpatica l’etichetta: vediamo due grandi scritte, “Pecorino” e “Pasetti”, il nome del vino e il cognome del produttore. Fin qui nulla di nuovo. L’immagine centrale dell’etichetta, invece, ha qualcosa da raccontare: una bambina felice, cammina con due fiori in mano, inseguita da una pecorella. Notiamo diversi particolari: la bambina ha i capelli rossi e indossa degli scarponcini da contadinella. Sopra di lei splende un sole giallo stilizzato (che figura anche nel marchio aziendale). L’immagine trasmette immediatamente sensazioni campestri, di idillio, di spensieratezza, di genuinità, di innocenza, di serenità. Mica poco per un’etichetta. Concettualmente si gioca con il nome del vitigno “Pecorino” proponendo l’immagine di una pecora. Ma è marginale. Il gioco, se mai individuato, si perde nella poesia del racconto visivo. Diciamo che si tratta di un packaging semplice, che non vuole stupire con la preziosità, bensì con un’immagine simpatica, condivisibile, empatica.