Un Agguato alla Comunicazione

Il Pugnalone, Sangiovese Cabernet Merlot Syrah, 
Torre Bisanzio.

Sull’opportunità di chiamare un vino “il Pugnalone” si potrebbe discutere. E infatti, volentieri, qui commentiamo. Innanzitutto apprendiamo dal sito dei Musei della Provincia di Terni che “Il termine "pugnalone" si fa derivare dal "pungolo", bastone munito ad una estremità di un puntale di ferro e all'altra di un raschietto usato dai contadini per sollecitare i buoi a muoversi e per pulire l'aratro dalle zolle”. Termine contadino quindi e per questo assolutamente accettabile dal punto di vista concettuale. Ma se vogliamo analizzare il nome per la fonetica e la semantica “parlata”, sono maggiori le sensazioni spiacevoli. Il pugnale, ancor più un pugnalone, è arnese che risulta aggressivo, evoca agguati sanguinari, trame sommesse, tradimenti concitati. Nel linguaggio volgare si possono trovare anche altri riferimenti che qui preferiamo non citare. Ecco perché nella scelta di un nome devono essere considerati tutti gli elementi in atto, possibili e remoti. Dal punto di vista del design l’etichetta di questo importante produttore umbro (noto anche per l’allevamento di bestiame di Razza Chianina) si presenta in modo elegante, total black, con pochi elementi, offrendo un’immagine sobria anche se un po’ sopita (tranne, come già detto, l’aggressività del nome).