Nacchinono, Blend di Rossi, Tenute Rossini.
“Siamo” in Sardegna, ad analizzare l’etichetta di questo vino rosso, targato Isola dei Nuraghi Igt, cioè un blend di Cannonau, Cabernet Sauvignon e Syrah. Lo sfondo è costituito dalla tipica “carta da pacchi”, color nocciola, leggermente goffrata, sulla quale si stagliano alcune forme grafiche a rappresentare dei calici (quelle linee rosse), alcuni cerchi più sfumati (forse richiamano disegni antenati), il marchio del produttore (una R con al centro un calice), scritte di legge alla base e naturalmente il nome del vino, in alto, ben visibile. Nome strano, difficile da pronunciare e da decifrare. Ma in questo caso ci giunge in aiuto un breve testo contenuto nel sito del produttore: “Nacchinono, l’ultimo nato in Tenute Rossini è stato chiamato come una ricorrente esclamazione in (dialetto) Sardo Logudorese: Nacchi nono!!! Sarcasticamente “hai visto? Dici di no?”, si usa per acclamare una scommessa vinta”. Bene, la storia c’è. Diciamo la sponda concettuale. Curiosa, narrabile, territoriale. Rimane il fatto che la memorabilità del nome non è facile. Non è agevolata. Almeno per chi sardo non è. Per il resto, l’etichetta appare molto spartana, tecnicamente corretta, giustamente originale (ma non troppo), sufficientemente avvistabile.