Pianacce, Vermentino, Giacomelli.
L’etichetta di questo Vermentino che nasce sui Colli di Luni, a Castelnuovo Magra, sul confine tra la Liguria e la Toscana, punta tutto sul nome del vino. In grande evidenza (dimensionale) nella parte centrale del packaging. Il nome del vino è “Pianacce”. Si nota subito che la lettera iniziale “P” è girata, specularmente, a sancire una stranezza che attira l’occhio ma rende difficile la lettura. Certo, si intuisce subito che la parola è quella, ma la distorsione non aiuta la memorizzazione. Pianacce è una definizione geomorfologica, sarebbe come dire “pianure”, o a anche “zona pianeggiante” in generale. La “forma” e la fonetica della parola portano in grembo una sorta di tono “peggiorativo”, come se “Pianacce” venisse tradotto con “pianuracce”, cioè della pianure non belle, di aspetto o di consistenza geologica. Invece qui cresce, a quanto parte, un ottimo Vermentino, che sfrutta i frammenti delle cave di marmo, alle spalle dei Colli di Luni, che da anni si depositano nelle porzioni di terreno che portano al mare. Per il resto, l’etichetta appare abbastanza elegante, grazie al fondo nero, ai caratteri di scrittura graziati e a una impaginazione ordinata e lineare. Il logo aziendale, in alto al sinistra, espone (in modo troppo minuto) un panorama notturno con luna, che evidenzia delle torri padronali, probabilmente presenti nel comune di appartenenza.