Muntrivè, Barbera, Alfiero Boffa.
Alfiero Boffa (nome di battesimo davvero raro e intrigante) colloca sotto al proprio marchio la dicitura “vigne uniche”. Non è una affermazione a caso, come spesso capita in queste situazioni, dove si sente la necessità di affermare qualcosa, ma senza un vero costrutto. In questo caso le vigne uniche di Alfiero sono un “marchio di fabbrica”, infatti l’idea imprenditoriale, fin dall’inizio dell’attività, è quella di separare le uve e quindi le produzioni, di vigna in vigna, insomma come direbbero i francesi, di “cru in cru”. Ecco che i lotti di produzione, ben distinti da numeri di partita e di serie riportati anche in etichetta, fanno riferimento a specifiche vigne storiche. La produzione è incentrata sulla Barbera, siamo in Piemonte, a San Marzano Oliveto, e il vino che abbiamo preso come esempio è il “Muntrivè”, nome antico del vigneto. Certo l’etichetta appare molto classica, al punto da risultare in un certo senso stereotipata. Ma le descrizioni che vi troviamo riescono comunque a distinguerla. Ad esempio la precisazione sul lotto con una numerazione da edizione speciale. Gli ettari di questo vigneto, il Muntrivè, sono solo 2 e quindi il numero di bottiglie prodotte annualmente è davvero limitato. Anche la precisazione “vino fiore”, mai sentita finora, è interessante: a definire la differente qualità di un vino ottenuto da mosto fiore e quella di un vino di seconda e terza spremitura (e non andiamo oltre, per carità). La numerazione della bottiglia fa il resto nell’incoraggiare una percezione di unicità e quindi qualità del prodotto. In alto a destra un bollo/timbro celebra il fondatore Nello Boffa e la sua genealogia. Si tratta quindi di un’etichetta spartana ma con alcune particolarità che la rendono interessante.