Un Pinot Nero Proiettato nell’Azzurro

Astropinot, Pinot Nero, Ca’ del Conte.

Paolo e Martina Macconi coltivano nella zona di Rivanazzano Terme, in provincia di Pavia, 16 ettari di vigne con prevalenza di Pinot Nero. La punta di diamante della loro produzione è questo straordinario “Astropinot”, che loro amano definire come “un Pinot stellare”. Frutto della raccolta selettiva di uve dalle migliori posizioni dell’azienda, viene lasciato macerare per 25 giorni. Il regime di produzione è biologico. Ma veniamo alla sorprendente etichetta che ci mostra una illustrazione con stile di fumetto dove un personaggio tra il buffo e l’avventuroso cavalca una bottiglia e a briglie sciolte si dirige, come se pilotasse un razzo spaziale, verso l’immensità del cosmo. Sotto alla bottiglia leggiamo il nome, integrato graficamente con la divertente illustrazione. Alla base dell’etichetta leggiamo il nome del produttore e la localizzazione. Si tratta di quel tipo di etichetta che vuole essere scanzonata, a rischio di sembrare poco seria. Attira l’attenzione, genera simpatia, favorisce l’acquisto. Per la fidelizzazione dei clienti, logicamente, il compito viene demandato alla qualità del vino, ma per tutto il resto la comunicazione di questa azienda verte principalmente sull’ironia e la fantasia. Tanto che gli altri vini della gamma si chiamano: “Opulus, il tutore delle vigne antiche” (Pinot Bianco e Chardonnay), “Nuvola Bianca, la purezza del bianco” (Pinot Bianco, Chardonnay e Riesling), “Fenice, il frutto muore rinascendo vino” (Chardonnay), “Magush, i mago del naturale” (Pinot Bianco e Chardonnay), “Noah, la sete dopo la tempesta” (Timorasso), “Asor, naturalmente rosa” (Pinot Nero), “Mousikè, parole, suoni, saperi e sapori dal mondo” (Riesling Italico).