Pervale, Blend di Rossi, Az. Agr. Urlari.
In prima battuta è interessante spiegare le origini del nome aziendale “Urlari”. Potrebbe sembrare un cognome e invece il titolare di questa vitivinicola toscana si chiama Roberto Cristoforetti. Il significato lo spiega egli stesso nella pagina dedicata alle presentazioni, nel sito web: “Si racconta che durante la Seconda Guerra Mondiale l’esercito alleato si nascondeva nei boschi della zona, circondato dalle truppe di Mussolini…”. In sostanza, per evitare comunicazioni intercettabili via radio, gli alleati comunicavano tra loro urlando. Quel luogo, dove ora si trova l’azienda, veniva quindi detto “degli Urlari”. Tornando a questa originale e vistosa etichetta, vediamo che il vino si chiama “Pervale”, chiaramente un riferimento a una persona che si chiama Valentina, che nel dettaglio è la giovane figlia del titolare. Al centro, evidenziato da un tassello a sfondo rosso, vediamo l’illustrazione di un cinghiale, amico e nemico di chi abita queste terre ed è abituato a convivere con questa pelosa specie. Amico perchè a volte finisce gustosamente nel piatto, nemico perché distrugge le vigne e si nutre dell’uva matura. Il cinghiale in questione è disegnato in modo molto particolare: sembra una divinità, o un personaggio dei tarocchi. Dietro la sagoma del cinghialotto vediamo raggi di luce solare e stellare, come ad illuminare il protagonista della scena. In generale si tratta di un’etichetta molto attenzionale che fa il proprio dovere (in termini di visibilità) per aumentare le vendite.