Il nome di questo vino si ispira a un filosofo italiano del 1500, tale Ortensio Lando che tra altri scritti affermò che "...bevei un vino che credo fermamente ch'egli sia il miglior che al mondo si beva". Questo in occasione di una sua visita a Teglio nella zona di produzione di quel "Nebbiolo di Montagna" chiamato localmente Chiavennasca, in Valtellina. Un omaggio all'antenato letterato, quindi, che ai tempi, di questo vino disse anche "...grato allo stomaco, utile ai nervi, giocondo al palato...". Una scelta originale quella del produttore, quella di agganciarsi a un nome storico con la conseguenza di valorizzare l'aneddoto relativo al personaggio e di darsi quindi una immagine storico-culturale. Inoltre un artista ha dato compimento all'etichetta creando la raffigurazione del personaggio in questione, nel bollo centrale. Il risultato complessivo può considerarsi originale, pregnante e anche visivamente (oltre che concettualmente) impattante.