Come in molti altri casi il nome di questo vino trae origine (e originalità, nelle intenzioni del produttore) dal nome dialettale-storico del vigneto di riferimento. Seccal. Con tutto (davvero tanto) rispetto per il "territorio", per la storia, le tradizioni, le origini, etc etc, i difetti di questa definizione stanno nella eccessiva "regionalità" (e questo è già stato più volte detto) e soprattutto nel significato evocato dalla semantica: Seccal ricorda secco, asciutto, arido. Che per la vite va anche bene in determinate circostanze, ma in generale il secco, inteso come siccità, non evoca immagini positive. Volendo trovarci qualcosa di buono possiamo dire che l'immagine eventuale e l'idea di "gola secca" potrebbe invogliare alla beva. E questo naturalmente è molto positivo. Analizzando il resto, la grafica dell'etichetta è pulita, essenziale, ma nel suo complesso certamente migliorabile.