Dolcissimo e Rosato, Viniterra.
La parola "moderno" rischia di essere antica. Giochi di parole? No, diciamo che la ricerca semantica sulla magmaticità delle lingue è sempre in evoluzione. Tanto che oggi, quanto meno in italiano, definire "moderno" un vino o una etichetta rischia di diventare un boomerang. Il produttore Viniterra lancia due nuovi vini, un Rosato a base Malbec e il "fratello" Dolcissimo a base Viognier (più Chenin e Ugni Blanc). Due vini che vengono definiti "freschi, moderni, fruttati, dolci" e ancora "semplici, giovani, ideali come aperitivo". Ed ecco quindi la necessità di vestire questi due nuovi prodotti enologici con etichette "moderne" (e antiche al tempo stesso, senza ottenere, per altro, gli effetti modernizzanti che forse auspicavano gli autori). Il gioco delle lettere, la D e la R trasmette senzazioni un po' datate, anni '80. Ma sono i colori che spiazzano: arancione e verde "fluo" per il Bianco e declinazioni del viola mammola (già più accettabili) per il Rosato. Insomma, forse andrebbero bene per il packaging di un foulard di seta in vendita in una boutique di Saint Tropez. Per tutto il resto notiamo il tappo a vite. Pazienza.