Baronale, Codacchio, Figurella, Macchione, Radiosa, Nonno Vittorio.
Una nuova linea di etichette contraddistingue i vini del produttore "Nonno Vittorio" dalla provincia di Foggia. Produttore anche di olio di oliva, il logo lo dichiara subito, suddividendo la "O" finale di "Vittorio" in un tralcio e in un'oliva, ha recentemente rinnovato il packaging dei vini, come dichiarato nel sito aziendale: "Nonno Vittorio si rifà il look: abbiamo pensato a delle nuove etichette per i vini, create per esaltare lo spirito e il valore di ciascuna bottiglia." Non ci soffermeremo sul nome aziendale fortemente basato sull'avo di casa, stereotipo che all'estero può ben influenzare la clientela, e nemmeno sul logo (la "V" e la già citata "O" fatta di mezzo tralcio e mezza oliva). Ci interessa qui dare una lettura semantica, creativa e anche commerciale dei nomi dei vini. Figurella, innanzitutto: digitando tale denominazione in Google Search ognuno potrà constatare che il primo e assoluto risultato è la nota catena relativa al benessere e alla forma fisica che porta il medesimo nome. Insomma non una bella figura, anche se non vietata dal copyright, in quanto appartenente a diverso settore merceologico e di servizi. Baronale, parola forse con valenze (un vissuto gergale) più negative che positive. Codacchio che foneticamente porta, nel finale, ad espressioni macchiettistiche e nell'incipit "Coda" non è privo di richiami selvatici. Macchione, grossolano ma potrebbe risultare simpatico ed evocativo (salvo verificare cosa esattamente può evocare: l'area della "macchia" e del "macchiato" è in agguato) e infine Radiosa, bella parola, luminosa, foneticamente agevole, evocativa, sorridente, positiva.