Omomorto, Durella Spumante,
Giovanni Menti.
Giovanni Menti.
Probabilmente, come tutti, questo spumante vuole celebrare la vita, la festa, la vitalità, con le sue bollicine e la sua freschezza. Lo farà sicuramente grazie anche alla sua qualità che le particolari uve "durella" coltivate su terreni vulcanici a Gambellara, possono dare. Particolare la scelta del nome: "Omomorto" che anche chi non conosce il dialetto veneto (omo sta per uomo) può interpretare per quello che di fatto è: un riferimento chiaro a un... cadavere, diciamo così. Il design dell'etichetta, nero, "a lapide", rafforza il concetto, ma non rasserena gli animi. Vengono in mente certe pubblicità dove, per farsi notare a tutti i costi, fotomodelle ignude, o bizzarrie varie, rischiano di varcare il confine del buon gusto e quindi di ottenere il risultato opposto a quello intentato. Non sappiamo cosa ha spinto l'azienda ad adottare un nome così provocatorio: può essere anche molto attenzionale, molto memorabile, certo, ma questi due elementi non devono andare in collisione con aspetti legati alla suscettibilità di ognuno, chi più sensibile, chi meno. In fin dei conti portare in tavola un "Omomorto" pensiamo sia piacevole per nessuno.