L'azienda, abruzzese, di Morro d'Oro (bel nome per questo paese), provincia di Teramo, propone una linea di vini "giovani" e "gustosi", con nomi ed etichette particolari. Il nome "SantaPupa" colpisce per originalità e per quel pizzico di sacro e profano che "naturalmente" attiene e contiene. Di santi in Italia ce ne sono tanti e anche molte sagre e feste di paese che li celebrano. E anche di belle Pupe il Bel Paese è ricco, non è mistero. Forse in questo senso "viaggia" il significante conscio ed inconscio di questo nome. In particolare il produttore fornisce una propria "versione dei fatti": il nome, dice, "richiama una caratteristica imprecazione abruzzese e insieme la principessa danzante e ardente delle feste tradizionali". Un buon modo per mettere il piede in due scarpe: l'àmbito sacro, salvifico e sempre preservato nelle tradizioni dello stivale, e l'aspetto festaiolo che ugualmente caratterizza le serate degli italiani e dei molti stranieri che, anch'essi, decidono di goderne. A proposito della grafica dell'etichetta, infine, Vini La Quercia precisa che "al tutto abbiamo unito un’etichetta che esplicitasse attraverso i colori e le scritte le sensazioni gustative che il Montonico evoca al palato". Cromatismi "giovani", come si diceva all'inizio, e scritte "subliminali" sul fondo colore dell'etichetta (allegro, piacevole, gioviale, fresco), non propriamente eleganti come pulizia di design, ma accettabili dal punto di vista comunicativo. E probabilmente efficaci nel definire le note peculiari del vino e nell'invogliare alla beva.