Santi, Navigatori, Poeti (e Produttori di Vino)

Santa dei Mari, Negroamaro, Merica.


Una bella etichetta, originale nel design, sia pure dedicata a un "semplice" Igt. Ma si sa che a volte la semplicità nasconde tesori. Esempio di "modernità nella classicità", dove la grafica è dinamica e stilizzata ma il tema, il concept, "pesca" nelle tradizioni e nei riti locali, in questo caso legati al mare e ai pescatori. Vino del Salento, regione di costa. Forse l'unico stridore sta nel fatto che il Nagroamaro non si presta di certo a piatti di pesce, ma la poetica dell'etichetta è così pregnante che si può soprassedere. Veniamo al nome "Santa dei Mari", originale, attenzionale, nella sua religiosa stereotipia. Vale la pena di citare la definizione/commento che l'azienda produttrice pubblica nel proprio sito: "Ognuno ha la sua Santa dei Mari. Se la può cucire in un taschino segreto e invocarla quando il mare diventa gigantesco e spaventoso, che quasi par di vedere i mostri marini. Succede poi che la può ringraziare con l’allegria nel cuore quando tocca terra, e poi riprende a navigare." Ce ne fossero di esempi come questo, di "accompagnamento poetico" di un vino, negli italici siti internet e in generale nella comunicazione delle aziende vitivinicole. Putroppo accade molto di rado: vedere un nome e un'etichetta concettualmente coerenti, e ricevere un "rational" intrigante (insomma una ragionevole spiegazione del nome e dell'etichetta).
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