Pepi, Sauvignon, Tramin.
Da non molto nella scuderia della nota e premiata cantina altoaltesina Kellerei Tramin (Cantina di Termeno per chi ritiene comunque che l'Alto Adige sia in Italia) è entrata un selezione di Sauvignon (bianco) che si chiama "Pepi" (o forse sarebbe meglio "PePi" e qui vediamo perché). Questo nome non deriva da Peppino o Giuseppe (non siamo al sud, anzi!) ma dalla crasi dei nomi delle due vigne elette a fornire le uve per questo nettare: Penon e Pinzon. Prendendo le prime due lettere di ognuno di questi nomi si forma Pepi, o se vogliamo PePi. Non male. Breve, ricorda comunque un nome di persona o un soprannome, ma esprime compiutamente, se raccontato, il territorio. E' importante per questo vino la dicotomia geomorfologica della due vigne in quanto diverse: solo per fare un esempio la prima è molto esposta al sole la mattina, e la seconda nel pomeriggio. Questo dà completezza
di sfumature organolettiche al prodotto finale. Approfittiamo dell'occasione fornita da Pepi di Tramin per parlare brevemente di un'altra, evidente, dicotomia. Diverstità di stile, potremmo dire. Tra l'etichetta altoatesina di Pepi (Tramin) e quella di un "cugino", sauvignon blanc, della Napa Valley. In questo secondo caso il nome Pepi si riferisce alla Winery, all'azienda. Ma vediamo quanto è diverso il design delle etichette. Stesso vino (di mondi agli antipodi, certo) diverso il modo di vestirlo, quindi di esprimerlo. Sobrietà per gli altoatesini, colore per gli americani. Stile attuale, pulito, moderno per i primi, richiami anni '50 che fanno un po' "Pepsi" per i secondi. Opinioni a confronto!