Tèrmen Col Fondo, Glera, Follador Romolo (Le Piovine, Bival).
Bella la storia e bello il nome per ciò che lo ha originato. Leviamoci subito il dubbio che "Tèrmen" possa fare riferimento a una parlata tedesca o latina che riporta alle Terme di romana memoria. In dialetto veneto, di Valdobbiadene, "Tèrmen" significa "termine", quindi confine, segno, limite. E deriva dal nome e dall'uso antico di alcune pietre, posate tra gli appezzamenti agricoli, per delimitare le zone e le proprietà. Alcune di queste pietre sono ancora presenti nel territorio e sono il ricordo, oggi ancora utile, di tracciati che erano (e che probabilmente ancora lo sono) determinanti anche per la qualità "zonale", climatica o geologica delle terre. Bella la storia perché nasce da giovani viticoltori che hanno deciso di prendere le redini della produzione vitivinicola dalle mani di avi, genitori, zii, per far continuare una tradizione antica. Il nome Tèrmen infatti caratterizza le bottiglie di 3 produttori di Valdobbiadene (oltre a Follador Romolo qui in alto a sinistra, anche Bival e Le Piovine) che si sono ritrovati e uniti in questo termine (curiosa questa analogia semantica) per produrre il vino frizzante a base Glera (Prosecco) denominato "Col Fondo" per le sue peculiari caratteristiche. Col Fondo è sostanzialmente un prosecco al quale viene consentito di restare "sui lieviti" e nel quale si possono notare, a fine lavorazione, alcuni sedimenti accumulati nel fondo della bottiglia che conferiscono il suo particolare carattere. I nostri complimenti vanno, oltre che per l'iniziativa, anche per i testi del sito dedicato www.termen.it che spiega l'impresa. Ne citiamo qui solo una parte particolarmente significativa per comprendere il prodotto in esame: "Tèrmen Col Fondo affabula, confonde e induce alle più intime confidenze. Le sue radici attingono nella complessa varietà minerale dei nostri colmelli e danno origine a combinazioni di profumi e sapori sempre nuovi e originali. Stappate con delicatezza senza scuotere la bottiglia. Scaraffate con garbo inclinando la bottiglia e serbandone il fondo. Lasciate ossigenare per due o tre minuti e abbandonatevi alla gioia. Il bicchiere con pancia tonda e ben ristretta al gambo fiorirà di minuscole e riottose bollicine". Prosit!
Bella la storia e bello il nome per ciò che lo ha originato. Leviamoci subito il dubbio che "Tèrmen" possa fare riferimento a una parlata tedesca o latina che riporta alle Terme di romana memoria. In dialetto veneto, di Valdobbiadene, "Tèrmen" significa "termine", quindi confine, segno, limite. E deriva dal nome e dall'uso antico di alcune pietre, posate tra gli appezzamenti agricoli, per delimitare le zone e le proprietà. Alcune di queste pietre sono ancora presenti nel territorio e sono il ricordo, oggi ancora utile, di tracciati che erano (e che probabilmente ancora lo sono) determinanti anche per la qualità "zonale", climatica o geologica delle terre. Bella la storia perché nasce da giovani viticoltori che hanno deciso di prendere le redini della produzione vitivinicola dalle mani di avi, genitori, zii, per far continuare una tradizione antica. Il nome Tèrmen infatti caratterizza le bottiglie di 3 produttori di Valdobbiadene (oltre a Follador Romolo qui in alto a sinistra, anche Bival e Le Piovine) che si sono ritrovati e uniti in questo termine (curiosa questa analogia semantica) per produrre il vino frizzante a base Glera (Prosecco) denominato "Col Fondo" per le sue peculiari caratteristiche. Col Fondo è sostanzialmente un prosecco al quale viene consentito di restare "sui lieviti" e nel quale si possono notare, a fine lavorazione, alcuni sedimenti accumulati nel fondo della bottiglia che conferiscono il suo particolare carattere. I nostri complimenti vanno, oltre che per l'iniziativa, anche per i testi del sito dedicato www.termen.it che spiega l'impresa. Ne citiamo qui solo una parte particolarmente significativa per comprendere il prodotto in esame: "Tèrmen Col Fondo affabula, confonde e induce alle più intime confidenze. Le sue radici attingono nella complessa varietà minerale dei nostri colmelli e danno origine a combinazioni di profumi e sapori sempre nuovi e originali. Stappate con delicatezza senza scuotere la bottiglia. Scaraffate con garbo inclinando la bottiglia e serbandone il fondo. Lasciate ossigenare per due o tre minuti e abbandonatevi alla gioia. Il bicchiere con pancia tonda e ben ristretta al gambo fiorirà di minuscole e riottose bollicine". Prosit!