Kraema, Carema (Nebbiolo), Muraje.
Semplice ma particolare questa etichetta piemontese (proprio al limitare della Valle d'Aosta): tre elementi in rosso e nero su fondo bianco, il nome del produttore in alto, il nome del vino alla base e in mezzo un disegno eloquente. È questa illustrazione, infatti, che parla: racconta di una modalità di coltivazione dell'uva che solo nella zona di Carema è ancora in auge. Lo è stata sempre lì e mai altrove. Infatti la vigna, su quelle coste scoscese di montagna, viene sorretta da colonnati di pietra, a formare una specie di pergolato. Molto caratteristico e paesaggistico, tra l'altro. Ed è molto bello il disegno che in questa etichetta rappresenta tale tradizione. Bel tratto, bella prospettiva. Incuriosisce anche il nome dell'azienda, Muraje, a proposito del quale il produttore scrive: "I Muraje in dialetto Caremese sono i muri, inclusi i maestosi muri a secco che incorniciano i terrazzamenti vitati dell'anfiteatro di Carema, autentici guardiani e testimoni di un lavoro secolare incredibile...". Mentre per il nome del vino è facile l'interpretazione, essendo "Kraema" una specie di onomatopeica versione di "Carema", attuale nome in uso per i vini di quella località. Insomma, una bella etichetta di due giovani produttori che iniziano adesso il loro percorso. E con l'immagine iniziano bene (e anche del vino si parla già molto positivamente).