Spumante Millesimato,
Lambrusco di Sorbara, Cantina della Volta.
Lambrusco di Sorbara, Cantina della Volta.
A Sorbara si sono messi in testa di fare lo Champagne col Lambrusco. E ci stanno riuscendo bene, per folle che possa sembrare il progetto. Il metodo è quello dei francesi, l’uva è quella emiliana, nota per essere tradizionalemente spumantizzata, sì, ma in modo certamente diverso. In questo Brut il Lambrusco di Sorbara si trasforma: da moro diventa biondo, o meglio non gli viene consentito di diventare scuro, togliendo subito le sue rosse bucce. Lambrusco in bianco, insomma. Ma veniamo a questa fanciullesca etichetta: i tratti sono subito quelli di un disegno infantile, infatti. E questo non gioca sicuramente nel campo della valorizzazione. C’è un’idea: quella di scrivere una frase che si legge (il problema è proprio la leggiblità, invece) su due livelli, una parte scritta in bianco (su fondo bianco!) e una parte scritta in rosso (sempre in corsivo, poco... discorsivo). In pratica la lettura completa è “Questo spumante brut millesimato è stato elaborato nel 2013 da Christian Bellei (titolare dell’azienda e winemaker) in Cantina della Volta a Bomporto, Italia”. Nella frase risultano, in pratica, evidenziate in rosso le parole Spumante Millesimato 2013 Christian Bellei Cantina della Volta (per leggere il resto è necessario fare delle manovre di ricerca della luce e del contrasto offerto dall’inchiostro lucido delle scritte). Una barchetta, anch’essa molto bambinesca, mutuata dal logo aziendale, conclude e “firma” il tutto. Si potrebbe dire che siamo di fronte a una etichetta-gioco, ma anche se sono apprezzabili la scherzosità e la leggerezza d’animo, il vino non è un gioco, soprattutto quando si tratta di comunicarlo e di venderlo. P.S.: la bottiglia in questione non è di quelle che costano poco.