Allegorie di Marchi in Basso Piemonte

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Barbera d’Asti, Davide Laiolo,
(Tenuta Bricco San Giorgio), Vini Laiolo.

La prima evidenza di fronte all’etichetta del Barbera d’Asti di questa piccola cantina del Basso Piemonte è una crisi di identità. Alla base infatti, come logo, leggiamo (cognome, nome) Laiolo Davide (che già sarebbe scorretto). Il dominio del sito internet si chiama “Vini Laiolo” e nella relativa Home Page viene evidenziato in grande “Tenuta Bricco San Giorgio”. Troppa grazia Sant’Antonio! Tre marchi per una piccola produzione. C’è qualcosa che non va. O meglio, c’è qualcosa da ri-sintonizzare. Si tratta di scegliere: nome e cognome del produttore, cognome della famiglia o nome proprio legato magari alla località. Ma il marchio, e il logo, deve essere uno e sempre quello. A parte questa notazione iniziale: il vino in questione non ha nome (l’altro, unico, vino dell’azienda ce l’ha e si chiama “Rossomora”. Non male.) e si presenta in modo, quanto meno, molto originale. Il design dell’etichetta, infatti, è costituito in gran parte da una serie di punti colorati. Molto vistosi, certamente. Davvero insoliti (si fanno notare anche da lontano: positivo). Alquanto strani. Forse anche troppo. Coloratissimi, allegorici, carnevaleschi (coriandoli?). Nel turbinìo di colori si nota una traccia, una lettera, una “D”. Probabilmente la D di Davide (nome del titolare), mentre della L di Laiolo (cognome) non vi è traccia. Emergono ampie migliorie da mettere in atto. Questo sì.