Via Nova, Godello, Pagos de Galir.
L’evidenza più originale e comunicativa di questa etichetta spagnola è la particolare cartotecnica con la quel è realizzata. Si tratta di una “fustella” realizzata ad-hoc che in pratica spezza l’etichetta in due, facendo passare nel mezzo una strada creata dal vuoto della carta. Una strada “di vetro” che sfrutta la trasparenza, o meglio la luccicanza della bottiglia. Soluzione certamente originale, che ha un suo costo (comunque non elevato), e che è in grado di farsi notare, nonché di esprimere bene un concetto. Il nome del vino rincorre e perfeziona il “discorso stradale”, infatti questo Godello (vitigno bianco galiziano) si chiama “Via Nova”. Facile la comprensione, anche in Italia. In più il produttore informa che: “Via Nova deriva dalla strada romana, costruita durante la dinastia dei Flavi, che ha unito il popolo di Bracara Augusta (Braga-Portogallo) e Asturica Augusta (Asturie)”. Insomma, a parte la viabilità, abbiamo anche una storia (nella quale c’entrano sempre gli Antichi Romani). Bello anche il carattere di scrittura del nome, ricercato ma leggibile, dinamico e al tempo stesso aggraziato.