Rebarba, Barbera d’Asti, Post dal Vin.
Dopo aver appreso notizie che riguardavano certe vigne coltivate a suon di Mozart, ecco arrivare il vino “tutto suonato” del Maestro Beppe Vessicchio. Il noto compositore e direttore d’orchestra è napoletano, ma qui siamo nell’astigiano dove con il vino si fa sul serio, da secoli. Eppure il progetto è iniziato ed è stato portato a termine con le prime 4 mila bottiglie. Un progetto folle, o come minimo per menti aperte. In pratica, dopo aver fatto un test su alcune bottiglie di Barbera, si è scoperto (seri assaggiatori) che facendo ascoltare musica al vino, il prezioso nettare diventava più gradevole. Si è passati quindi a “suonare” direttamente le botti che lo contenevano. Incredibile ma vero. Il progetto portato avanti non senza un velo di ironia dall’iconico Maestro Vessicchio, ha previsto anche la creazione di una etichetta dedicata e di un nome particolare: Rebarba. Anagramma di “Barbera” ma anche una chiara allusione a uno dei Re del Piemonte enologico nonché, anche nell’immagine in etichetta, alla barba del musicista/enologo. Nome curioso, divertente, memorabile, evocativo. Etichetta dalla grafica moderna, insolita, impattante, bizzarra, fuori dalle righe... ma non da quelle del pentagramma che il Maestro utilizza per “ammaestrare” il vino. Le frontiere dell’enologia contemporanea non hanno limiti prestabiliti!