Oro e Nero, Sfarzo e Gusto

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Gavi dei Gavi, Cortese (Gavi Docg), La Scolca.

L’etichetta più rappresentativa della storica azienda La Scolca di Gavi è stata recentemente rinnovata e dotata di un look ancora più sobrio e lineare: sempre fondo nero, particolari e caratteri in oro e bianco con una presenza importante dello stemma comunale al centro. Oggi, rispetto a ieri, l’etichetta è ancora di più “Black Label”, come ama chiamarla la titolare di La Scolca, Chiara Soldati (il cognome è proprio quello, per affinità famigliari, di Mario Soldati, noto scrittore ed estimatore di enoica bellezza). Ma c’è di più. In occasione delle celebrazioni per i 100 anni dell’azienda è nata una versione speciale: un packaging a serie limitata presentato nel corso degli eventi che hanno festeggiato un secolo di vendemmie di questa radicata realtà piemontese (ai confini con la Liguria). La bottiglia delle celebrazioni, Gold Limited Edition, è tutt’altro che sobria: abbiamo infatti un efficace affiancamento, un contrasto attenzionale, di un’etichetta “alla Giorgio Armani” con un industrial design molto sfarzoso che si concretizza con un vetro totalmente dorato, anzi l’effetto è proprio quello di oro massiccio lucido, praticamente specchiato.  Spicca in prossimità del collo della bottiglia, il bollo rosso dei 100 anni in simil-ceralacca: molto efficace per il colpo d’occhio che il packaging di una bottiglia di vino dovrebbe sempre offrire ai potenziali clienti. Un’ultima, “last but not least”, notazione sul nome del vino: Gavi dei Gavi è un naming indovinato perché insiste opportunamente sulla denominazione “Gavi”, fiore all’occhiello del vitigno Cortese, e quindi sulla “specializzazione specifica” dell’azienda (per essere anche noi un po’ ridondanti nel testo). Da notare che questo nome potrebbe essere annoverato tra gli antesignani (il nome Gavi dei Gavi è stato registrato in Europa da La Scolca nel 1969) di un altro affermatissimo nome di un vino di successo, quel “Pinot di Pinot” di Gancia (anch’essa azienda piemontese di nascita) che nei primi anni ‘80 con questa intelligente ripetizione testuale del vitigno/concetto divenne marchio di riferimento e grande successo commerciale (in quel caso “Pinot di Pinot” si riferisce al fatto che il vino, spumantizzato, viene prodotto con tre Pinot diversi: Bianco, Nero e Grigio).