Questa piccola azienda agricola di Castelnuovo Magra, in quello scampolo di Liguria che è molto Toscana, è nota, oltre che per la qualità dei propri vini, per la vivacità delle etichette. Molto colore, molta allegoria. Una gioia di comunicare che riflette il carattere delle produzioni e, crediamo, delle anime che le animano. Innanzitutto parliamo del nome dell’azienda, “Il Torchio”: deriva dal fatto che anticamente quella che adesso è una cantina, era un frantoio per le olive. Al fondatore, scomparso pochi anni fa, sono subentrati due giovani nipoti che ora portano avanti l’attività con rinnovata energia. Torniamo alle etichette, in particolare a quella del Vermentino, il vino di punta della zona (Colli di Luni) e dell’azienda: un’immagine circense, sognante, svolazzante di un “Uomo Cannone” con una tuba infinita, colpisce subito per i colori e lo stile dell’illustrazione. L’uomo vola e regge con una mano un grappolo di uva bianca. Nonostante le forme non esili è leggiadro nel suo volo. Sotto e attorno a lui, lune e castelli. Una fiaba immaginata, un racconto visivo che emoziona all’impronta e fa sognare mentre si degusta il vino. Proprio quello che ci vuole. L’azienda si diverte nel cambiare spesso le proprie etichette, proponendo diverse versioni cromatiche dell’uomo volante, piuttosto che altre situazioni sempre molto “favolose”. Le illustrazioni sono di Francesco Musante, artista serigrafo che recentemente ha brillantemente (in tutti i sensi visto l’intenso impiego di colori vivaci) disegnato e creato scene e costumi della Bohème allestita al Carlo Felice di Genova nel dicembre 2019. Con questo stile le etichette risultano davvero festose, soprattutto per rallegrare la (buona) tavola. A livello di branding non apportano credibilità “tecnica” bensì guadagnano terreno nella simpatia e memorabilità. Il calice, ne siamo certi, farà il resto rendendo complici vista e gusto.