Squarciafico, Montepulciano d’Abruzzo, Vini Venturi.
Questa piccola realtà marchigiana, situata nell’entroterra di Fano, ci stupisce con una etichetta che possiamo sicuramente definire anacronistica. Nel senso che stravolge i canoni della classicità che in ogni caso, soprattutto nelle zone rurali, viene ancora adottata dalla maggioranza dei produttori vinicoli. Una originalità che si manifesta sia graficamente sia attraverso il nome del vino. Nel design, in alto, vediamo dei tasselli che somigliano molto a quelli del gioco Tetris. Rossi e neri su fondo bianco: i colori dell’attenzione per eccellenza. Questa soluzione grafica, senza un apparente senso, si fa comunque notare: è fonte di singolarità. Così come il nome del vino: “Squarciafico”, con il vezzo della “q” in rosso a muovere la percezione cromatica. Possiamo fare delle ipotesi: un fulmine durante un temporale potrebbe aver agito da “squarciafico”, oppure la luce del tramonto che consente all’albero in questione di stagliarsi nel panorama collinare. Certamente ci deve essere un fico da qualche parte nel podere di proprietà o proprio in mezzo alle vigne di Montepulciano d’Abruzzo che compongono questo vino. La somma degli elementi dice quindi che, sia pure con estrema semplicità, che nella parte inferiore dell’etichetta si manifesta in modo forse penalizzante, il packaging riesce a distinguersi e a uscire dall’anonimato delle “solite cose”.