Mezza, Vigneti delle Dolomiti Rosé, Mezzacorona.
Questo “sparkling” per lo più destinato ai mercati esteri, è una creazione di una grande cantina del Trentino: Mezzacorona. Azienda che sicuramente ha una cura del marketing di tipo evoluto. O che dovrebbe averla. Il packaging fa parte del marketing, anzi, spesso ne è la scintilla scatenante. Questo vino spumante a base di Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero si chiama “Mezza”. Si può facilmente intuire che questa parola sia nata dal nome stesso dell’azienda produttrice. Per semantiche ragioni, però, “mezza” richiama anche altre sensazioni. Ad esempio la “mezza”, nel gergo italico è la “bustarella”, insomma un atto di corruzione. Aver dato, o preso, la “mezza” significa anche quello. Inoltre possiamo aggiungere che “mezza” non è “intera”. Sembra un futile gioco di parole, ma a livello di percezione, avere qualcosa a metà può rappresentare un elemento riduttivo. Infatti la mezza bottiglia è quella piccola, da 0,375. Ma vediamo il design dell’etichetta: la parola “rosé” in alto a destra, quasi non si vede. Troppo defilata cromaticamente. Quasi messa lì per caso. Per portarla in maggiore evidenza si sarebbero dovute scegliere altre modalità e altri colori. La texture dell’etichetta (lo sfondo) è a dir poco “ottica”. Cioè colpisce gli occhi con forme acuminate generando un attimo di stordimento che inficia la fruizione stessa dell’etichetta. Al centro abbiamo un rettangolo dorato con le informazioni e con una precisazione piuttosto sorprendente: “Italian Glacial Bubbly”. Ora, che il vino sia italiano non ci sono dubbi. Che sia “bubbly” anche, sia pure che la parola non è tra le più eleganti per esprimere questa caratteristica. E poi “glacial”, che tradotto sarebbe glaciale. Caratteristica non del vino in sé, bensì apportata da una eventuale refrigerazione.