N°1 - Numero Uno, Nebbiolo, Plozza.
E’ possibile essere un “numero uno” senza doverlo affermare? In certi casi si direbbe di sì. Ma proclamandolo con forza funziona ancora di più. E’ il caso di questo Igt (un quasi Sfursat di Valtellina) di Plozza Wine Group che esce allo scoperto con una livrea preziosa ed essenziale, un design di sintesi che dimostra un’eleganza “armaniana”. Certo non dev’essere stato facile decidere di autoaffermarsi come il non-plus-ultra (che sarebbe stato proprio un bel nome). Ci vuole una certa dose di autostima, nonché il coraggio delle proprie azioni, che in questo caso si sono manifestate con la produzione di un vino che ambisce chiaramente ad essere un top di genere, oltre che un top di gamma. I colori dell’eleganza, qui utilizzati, sono il nero e l’oro. Sobrietà e ricchezza allo stesso tempo. Ma l’espressione, la comunicazione più incisiva è quel “N°1” così presente, così protagonista, così “unico”. Si potrebbe dire che l’uno (l’1) è il Re dei Numeri. Ed è anche trino: in primis esprime la propria unicità, troneggia una ipotetica classifica e infine è anche di forma stilosa, per quanto è filante, alto e magro, perfetto sotto ogni angolatura. Per quanto riguarda il packaging “delle forme”, anche la bottiglia si distingue con grande slancio. E la confezione abbinata diventa oggetto di desiderio per la sua carismatica altezza. Tutto sommato siamo nella zona del Nebbiolo della Alpi: l’eleganza del packaging non è scontata, l’altezza delle cime e dei vini, invece, viene naturale.