Burasca e Bunassa, Cinque Terre,
Facile e al tempo stesso simpatico il gioco interpretativo di questi due nomi di vini bianchi liguri. Siamo nelle Cinque Terre dove Albarola, Bosco e Vermentino la fanno da padroni sulle scoscese vigne sul mare. “Burasca e Bunassa”, sia pure di origine dialettale, sono due nomi facilmente intercettabili e traducibili come burrasca e bonaccia, situazioni marittime estreme e agli antipodi. La simpatia dei nomi è dovuta anche al buffo personaggio fumettato che è protagonista al centro delle etichette. Evidentemente si tratta del viticoltore, in una delle sue vigne a picco sul mare, che con ogni tipo di condizione meteorologica accudisce i tralci per ottenere a fine stagione l’agognato risultato: il vino. Anzi, un ottimo vino. La burrasca viene rappresentata da colori forti e cromatici, il rosso su tutti. La bonaccia con colori freddi e pacati, come l’azzurro. L’effetto è quello desiderato: comunicare con allegria un prodotto, il vino, che è proprio figlio e fonte di convivialità e serenità. O almeno così dovrebbe essere. E se non è un cuor contento, in partenza, il viticoltore, come potrà essere buono e gaudente il vino?