Estrosa, Viognier,
Cos’è l’estro? Parola desueta che però ogni tanto emerge dalle parlantine, soprattutto di chi frequenta il mondo dell’arte o della scrittura. L’estro creativo è una caratteristica personale che probabilmente non si può apprendere, risulta innata. Ma le ricerche in questo campo sono complesse e sono ancora in corso. Se ne occupano, ad esempio, i ricercatori del Mental Research Institute (MRI) di Palo Alto in California. Noi, più umilmente, ma ugualmente con piglio professionale, ci limitiamo a osservare le creazioni del packaging e del naming. Questo vino si chiama “Estrosa”. Fa chiaro riferimento a una impersonificazione del prodotto con una ipotetica donna, dal fascino esuberante, eclettico, fantasioso. Non è un vino frizzante, quindi l’estro non viene riferito alle bollicine. Estrosa è anche l’etichetta in senso estetico: abbiamo un fondo verde psichedelico con trame grafiche che ripropongono i petali della rosa protagonista del marchio aziendale. Lo vediamo in alto, in piccolo, come uno stemma, in color rame rilucente. Tutto sommato un packaging ordinato, elegante, sia pure otticamente molto vistoso grazie al croma catarifrangente. L’azienda si presenta anche nel sito web con molte cromie e fa del colore una delle proprie caratteristiche comunicative. Estrosi ed efficaci.