Iniziamo subito dicendo che il nome del vino non è il nome del vino, bensì il nome dell’azienda. Figura sì in primo piano come se fosse il nome del vino. Ma in realtà questo vino nome non ha, se non il nome del vitigno, Viognier, e il nome della linea di vini alla quale appartiene, Ars Magna. Insomma un po’ di confusione. Cosa scrive in proposito il produttore nel proprio sito web? “Il Viognier Ômina Romana si associa nell’Ars Magna del filosofo Raimondo Lullo, a “Virtus” in quanto sinonimo di valore, perfezione morale, onestà, rettitudine che ben si accostano al lavoro scrupoloso che dal vigneto fino alla bottiglia viene realizzato con passione dal nostro team”. E cosa dice invece la tradizione dell’Antica Roma? Nomina sunt ômina: per i romani nel nome di una persona “abita” il suo destino. Quindi, in sostanza, una buona annata dipendeva dal favore degli dei e dei buoni presagi, in latino proprio “Ômina”. La questione è storica e anche culturale, un nome (aziendale) di elevato spessore che nel centro Italia (Velletri) ci sta ancora di più. I fondatori dell’azienda, nata nel recente 2007 tradiscono un cognome straniero, Börner, ma l’aver fondato il naming aziendale sulla cultura latina li riporta subito al centro del Mediterraneo, anche letteralmente. Graficamente l’etichetta è bella, colta, articolata ma al tempo stesso semplice e gradevole. Un ottimo lavoro di design anche il logo in oro (la fenice che rinasce dalle ceneri). P.S.: l’Ars Magna costa… questa bottiglia è in vendita nello shop aziendale a 63 Euro.