Perle Nascoste Destinate ai Fortunati

Tasnim, Sauvignon, Loacker.

Non si tratta della nota azienda dei wafer, logicamente. Qui si tratta di vino. Il cognome (e marchio) ci dice subito che il produttore è altoatesino, con sede dei dintorni di Bolzano (ma con tenute anche in Toscana). Etichetta molto classica, elegante grazie al fondo nero, stemma di famiglia in alto. Ma è il nome di questo Sauvignon che ha attirato la nostra attenzione. Nome che, anch’esso, tradisce origini diverse. In sostanza indica anche la filosofia di questa famiglia di produttori: di ampie vedute, fuori dal coro, a modo loro, come amano affermare nel sito web. La viticoltura è biologica e biodinamica, ma soprattutto la mentalità è di insolita e coraggiosa visione. Torniamo al nome del vino, “Tasnim”, che viene spiegato così nella scheda tecnica: “Il Corano vieta di bere vino durante la vita terrena, dopo la morte invece, in Paradiso: “Allungati su morbidi divani si guardano intorno, pieni di gioia e soddisfazione bevono vino schietto e prelibato, dai sentori di muschio, un vino mischiato con l’acqua della fonte Tasnim, ove i fortunati si ristorano, li aspettano le Huris, dai grandi occhi neri, timide come perle nascoste, come ricompensa per le loro azioni”. Davvero coraggioso che un produttore del “rigido” Alto Adige citi una religione lontana sfidandone le altrettanto ferree regole. E davvero particolare il fatto che il nome di questo vino nasca… dall’acqua, cioè prenda il proprio nome da quello di una fonte. E quale ricompensa celestiale la perla nascosta che il fortunato ha potuto scoprire, una sera d’estate, in quella enoteca buona e giusta!