Antico in Chiave Moderna (ma la Chiave non Funziona)

marketing comunicazione
Rosso, Syrah, Tenimenti d'Alessandro.

Molti dubbi, soggettivi, per carità, su questa nuova etichetta di Tenimenti d'Alessandro, e in generale su tutta la linea, rinnovata graficamente. L'azienda, oggi rilevata dalla famiglia Calabresi, si ispira ai vitigni del Rodano, e principalmente al Syrah e al Viognier. Così la nuova etichetta prende in "prestito" ideogrammi rivelati dal blasone di antichi fondatori (in terra di Manzano, Cortona, Arezzo), dove elmo e corona la facevano da padrone. Anche il carattere di scrittura è gotico per scelta. Ma non si possono premettere i rational di un design prima di averlo "visto". Semmai si fa il contrario. Ed ecco quindi una disamina volutamente non "acculturata" di questa etichetta. Un scudo, o meglio una figura geometrico-strutturale che lo ricorda, alcuni pallini colorati, la scritta "Rosso" (il nome del vino, sia pure molto generico), scritte di legge e altri piccoli particolari su sfondo bianco. La sensazione è quella di essere di fronte qualcosa di molto sterile. Una sorta di antichità sterilizzata più che stilizzata, rastremata ma anche rattrappita. Come spesso abbiamo portato ad esempio (per altre etichette esaminate) in questo blog, gli elementi presi singolarmente possono non essere deleteri, ma è lo stare bene insieme che dovrebbe riuscire a completare l'opera. E questi di elementi non sembrano andare molto d'accordo. Lo stacco più evidente è tra la modernità delle figure "geometriche" e la scritta del nome in gotico. Operazione tra le più difficili, il trasformare l'antico in qualcosa di attuale, sempre che si riesca a definire "l'attuale", essendo in se stesso un concetto che sfugge: quello che è oggi, sarà già "vecchio" domani. E così via in una rincorsa nel tempo, senza punti di riferimento, se non quelli che, eventualmente, sanciscono le disomogeneità.